Sanremo quarta serata. Buone vibrazioni con i duetti. Berté Irene Grandi, Nada Motta e Silvestri Agnelli emozionano. In calo però lo share

di redazione 09/02/2019 ARTE E SPETTACOLO
img

Sono stati 9 milioni 552 mila, pari al 46.1% di share, gli spettatori che hanno seguito la quarta serata del Festival di Sanremo, dedicata ai duetti dei 24 Big con gli ospiti che hanno reinterpretato le canzoni in gara.
    L'anno scorso la serata duetti aveva raccolto un ascolto boom con 10 milioni 108 mila telespettatori e il 51.1% di share. Si conferma dunque il calo rispetto alla scorsa edizione (-5 punti di share. In lieve aumento, comunque, l'ascolto medio rispetto alla terza serata (che aveva fatto segnare 9,4 milioni). La prima parte della quarta serata del festival (dalle 21.24 alle 23.39) ha ottenuto su Rai1 11 milioni 170 mila spettatori con il 45.5% di share, la seconda (dalle 23.43 alle 00.51) ha avuto 6 milioni 215 mila con il 48.6%. Nel 2018 la prima parte della serata duetti era stata seguita da 12 milioni 246 mila telespettatori pari al 49.1% di share, la seconda da 6 milioni 849 mila con il 57.3%.

La media di ascolti del festival si conferma in calo rispetto alla scorsa edizione che era stata da record: in particolare, la serata duetti ha perso 5 punti di share. In lieve aumento, comunque, l'ascolto medio rispetto alla terza serata (che aveva fatto segnare 9,4 milioni). La prima parte della quarta serata del festival (dalle 21.24 alle 23.39) ha ottenuto su Rai1 11 milioni 170 mila spettatori con il 45.5% di share, la seconda (dalle 23.43 alle 00.51) ha avuto 6 milioni 215 mila con il 48.6%. Nel 2018 la prima parte della serata duetti era stata seguita da 12 milioni 246 mila telespettatori pari al 49.1% di share, la seconda da 6 milioni 849 mila con il 57.3%.

FEDERICA CARTA E SHADE con CRISTINA D'AVENA: La collaborazione con la regina dei cartoni non aggiunge molto a un brano che avrà fortuna in radio. Meno al festival. 

MOTTA con NADA: Bell'arrangiamento, con Motta alla chitarra. Nada è una presenza forte, un porto sicuro. 

IRAMA con NOEMI: La canzone c'è e Noemi ci si tuffa dentro come se fosse sua, mettendoci femminilità e anima. 

LIGABUE: Le scale, la superchitarra, il trono: ci mancava solo che si calasse dall'alto. Ma a Liga si perdona anche un eccesso di ego. Del resto è l'unico ospite della serata. Il festival gli rende omaggio, e lui a Guccini in un'intensa Dio è morto in duetto con Baglioni. 

PATTY PRAVO E BRIGA con GIOVANNI CACCAMO: Patty c'è, Patty non c'è. E' la vera star, e non perde occasione per ricordarlo. Quando entra, a canzone iniziata, saluta il pubblico, come fosse la cosa più normale del mondo. La grazia e il pianoforte di Caccamo salvano il pezzo. 

NEGRITA con ENRICO RUGGERI E ROY PACI: La voce di Ruggeri è una zampata a freddo che esalta la performance della band toscana. La tromba di Paci è un dolce balsamo. E il rock è rock. 

IL VOLO con ALESSANDRO QUARTA: Il violino rock spolvera di nuovo il brano. Una ventata di aria fresca, ma poi la finestra viene richiusa bruscamente. VOTO (al violino)

ARISA con TONY HADLEY E I KATAKLÒ: Che coppia improbabile! L'ex Spandau che canta in italiano è il Dan Peterson del festival. Ma i due in qualche modo sono credibili. E la canzone, in versione remix di Jason Rooney e Andro (Negramaro), è sempre divertente.

MAHMOOD con GUÈ PEQUENO: Il brano è cresciuto ascolto dopo ascolto. Piace. Incontro-scontro tra rapper che parlano la stessa lingua. E si vestono allo stesso modo (male). 

GHEMON con DIODATO E CALIBRO 35: Colto appieno il senso della serata duetti. Diodato riesce a dare nuova veste al pezzo, che ne guadagna. 

FRANCESCO RENGA con BUNGARO, ELEONORA ABBAGNATO E FRIEDEMANN VOGEL: Renga continua a non emergere. C'è Bungaro, che è anche autore del brano, e ci sono le coreografie. Cambia poco. 

ULTIMO con FABRIZIO MORO: Fabrizio Moro fa troppo Fabrizio Moro. La canzone ha bisogno di più delicatezza e gentilezza, lui invece entra a gamba tesa. 

ANASTASIO: Ha da poco vinto X Factor, ma si guadagna già un passaggio da ospite (nei panni del figlio nel monologo di Bisio) all'Ariston, con un pezzo nuovo scritto appositamente. 

NEK con NERI MARCORÈ: registro più intimista per questa versione riarrangiata, anche se Nek ne perde un po' in grinta. Marcorè, con il suo Borges, è un moderno Alberto Lupo. 

BOOMDABASH con ROCCO HUNT E I MUSICI CANTORI DI MILANO: Rap e reggae, energia e allegria che risvegliano dal torpore di una serata davvero troppo lunga e pesante. 

THE ZEN CIRCUS con BRUNORI SAS: Brunori SAS è un artista di grande capacità. E lo dimostra anche stasera. La canzone ha un potenziale che cresce. 

PAOLA TURCI con BEPPE FIORELLO: L'attore è un buon sparring partner, tra canto e recitato. Non è la canzone migliore della Turci, ma lei riesce a vestirla di eleganza e forza. 

ANNA TATANGELO con SYRIA: Duetto al femminile di cui forse non si sentiva la mancanza. Impeccabili le voci. 

EX-OTAGO con JACK SAVORETTI: Un duetto non casuale. Genova nel cuore per la band che da lì arriva come anche Savoretti, anglo-genovese. 

ENRICO NIGIOTTI con PAOLO JANNACCI E MASSIMO OTTONI: Voce e piano e immagini di sabbia. Poesia, cuore e arte per un brano che parla agli affetti familiari. 

LOREDANA BERTÈ con IRENE GRANDI: Rock appassionato declinato al femminile. Loredana non ne sta sbagliando una in questo festival (look a parte). E anche la scelta di avere Irene al suo fianco è pazzesca. Un brano che sembra nato per loro due. 

DANIELE SILVESTRI E RANCORE con MANUEL AGNELLI: Arriva anche Manuel Agnelli a dar man forte a un brano che già di suo è fortissimo. Miscela esplosiva che esplode. 

EINAR con BIONDO E SERGIO SYLVESTRE: Il duetto (che è un trio) di Amici, nel senso del talent. Deludente

SIMONE CRISTICCHI con ERMAL META: La canzone era già bella nella versione originale, ma con Meta è una perla ancora più preziosa. 

NINO D'ANGELO E LIVIO CORI con I SOTTOTONO: Il duetto non aggiunge e non toglie.

 ACHILLE LAURO con MORGAN: Chi altro poteva affiancare Achille Lauro, se non Morgan che suona contemporaneamente piano e chitarra, mentre Lauro si sdraia sul piano? Genio del male chi ha avuto l'idea. Imprecisi e casinisti, ma ci piacciono così. 

Al termine della serata è stato premiato il miglior duetto, scelto dalla giuria d’onore, e il riconoscimento della Regione Liguria è andato a Motta che con ospite Nada ha proposto «Dov’è l’Italia».


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali